ANTICHI EGIZI

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INDYGOKU
view post Posted on 28/11/2010, 13:11




Interessantissimo documentario in 5 parti che si pone domande sull'effettivo scopo delle piramidi egizie contestando le spiegazioni dell'egittologia ufficiali. Vedremo rari filmati di 6 siti distinti delle piramidi vicino alla Grande Piramide con evidenza di una tecnologia superiore e di conoscenze sofisticate della scienza e del cosmo.




Buona Visione :alienff:

Edited by INDYGOKU - 28/11/2010, 13:37
 
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INDYGOKU
view post Posted on 28/11/2010, 15:56




Seconda parte.....



Terza parte....



Quarta parte....



Quinta ed ultima parte....

 
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INDYGOKU
view post Posted on 28/11/2010, 17:00




Secondo un archeologo egiziano le piramidi contengono tecnologia UFO

In una dichiarazione shock, il capo del Dipartimento di Archeologia dell’Università del Cairo, il dottor Alaa Shaheen ha affermato in pubblico che potrebbe essere vera la teoria che gli alieni abbiano aiutato gli antichi egizi a costruire la più antica delle piramidi, la Piramide di Giza.
Ulteriormente interrogato a proposito, dal signor Marek Novak, un delegato Polacco, se la piramide potrebbe ancora contenere tecnologia aliena o addirittura un UFO all’interno della sua struttura, il dottor Shaheen, vagamente ha risposto “Non posso confermare o smentire, ma c’è qualcosa all’interno della piramide “sicuramente non è di questo mondo”.

I delegati, alla conferenza sul tema dell’antica architettura egiziana, sono rimasti scioccati, ma il dottor Shaheen ha rifiutato di commentare ulteriormente o approfondire le sue dichiarazioni circa la presenza di navi spaziali o tecnologia aliena all’interno della piramide.

Fonte articolo: www.express-news.it/?p=49491



Edited by INDYGOKU - 3/12/2010, 17:36
 
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INDYGOKU
view post Posted on 11/12/2010, 16:55




I MISTERI DI GIZA

di Scarongella Francesco

La piana di Giza è senza dubbi uno dei luoghi più misteriosi di tutto il mondo. Ciò è dovuto al fatto che il complesso megalitico che sorge in questa località è ancor oggi fonte di dubbi e di nuove e innovative teorie. Penso sia lecito farsi delle domande quando si ha davanti agli occhi il complesso megalitico più grande sulla faccia della Terra che, non a caso, infatti, è l'unica delle Sette Meraviglie del mondo antico rimasta ancora in piedi. Anzitutto cominciamo la nostra analisi con la parte più visibile della piramide: le dimensioni


LATO NORD mt 230 e 25,05 cm

LATO SUD mt 230 e 45,35

LATO EST mt 230 e 39,05 cm

LATO OVEST mt 230 e 35,65 cm

E, con zelante maniacalità, i suo angoli misurano:

NORD EST: 90 gradi, 3 primi e 2secondi.

SUD-EST : 89 gradi, 56 primi e 27secondi.

NORD OVEST: 89 gradi, 59 primi e58 secondi.

SUD OVEST: 90 gradi e 33 secondi.



Come si può notare dai dati suddetti, la precisione è incredibilmente perfetta. Per farsi un'idea della grandezza della piramide di cui stiamo parlando, basti pensare inoltre che il suo volume è trenta volte superiore a quello dell' Empire State Building di New York. Al suo interno può contenere tranquillamente l' immensa Cattedrale di S. Pietro in Roma ed altre chiese. La sua altezza è stata stimata intorno ai 145 mt e 75 cm, ma originariamente raggiungeva i 150. Dalle misure suriportate, possiamo evincere che ogni misura differisce dall'altra con un margine d'errore dello 0,1 per cento, Il suo peso consta in 6 milioni e mezzo di tonnellate di blocchi di granito del peso di circa 20 tonnellate ciascuno; in alcuni casi superano le 100 tonnellate. Molte sono le ipotesi su come sia stata possibile un’opera di tali dimensioni, cerchiamo di analizzare le più 'famose' una per una.


image

1) La prima è la TEORIA DELLE RAMPE, sicuramente la più diffusa, secondo la quale la costruzione dell’elevato era possibile mediante rampe inclinate su cui si facevano scivolare i blocchi di granito, sfruttando il limo viscido del Nilo. Ma man mano che la piramide cresceva in altezza, la pendenza aumentava e la rampa doveva svilupparsi proporzionalmente in lunghezza, perché sotto il peso della gravità, a quella pendenza, anche le più forti braccia umane non avrebbero potuto spostare massi del peso di oltre 100 tonnellate...e se, come ipotizzano, veniva sfruttato il limo viscido del Nilo sulla rampa, a quella pendenza i blocchi avrebbero preso velocità verso il basso per effetto della Forza di Gravità. Inoltre, la rampa avrebbe dovuto raggiungere una lunghezza di oltre un miglio, con un volume tre volte superiore a quello della piramide, poiché per sopportare il peso di simili blocchi, la sua struttura doveva essere completamente piena. Un simile lavoro avrebbe richiesto uno sforzo ed un tempo 10 volte superiore di quello impiegato per la costruzione di tutte tre le piramidi di Giza.

2) Una variante più verosimile della prima è la TEORIA DELLA RAMPA A SPIRALE, oggi la più accreditata, poiché ipotizza una rampa a gomito che doveva aggirare la piramide man mano che si procedeva verso la cima. In questo caso, alleggerendosi la pendenza, intorno al 10%, gli schiavi avrebbero potuto farcela. L'unico rischio della rampa a gomito è rappresentato dall’eccessiva curvatura in ascesa, che avrebbe potuto causare uno scivolamento dei blocchi sugli schiavi, schiacciandoli.

3) Una terza teoria, proposta di recente, presuppone che la costruzione delle piramidi sarebbe opera di operai altamente qualificati, ovvero Egiziani con avanzate conoscenze tecnologiche. Ciò però è poco probabile, per motivi secondo me evidenti: perché masse sterminate di uomini, avrebbero dovuto spostar massi con un peso medio di 20 tonnellate (i più pesanti superavano le 100) fino a 150 metri d'altezza, sotto una temperatura che toccava i 40° ? Forse per innalzare la tomba più grande di tutti i secoli, destinata a contenere il cadavere di un uomo?

I massi, inoltre provenivano dalla regione di Assuan, distante 1000 km a sud di Giza (dalla Puglia in Austria)...come avrebbero potuto trasportare oltre 6 milioni di tonnellate di blocchi di granito per mille km? Per di più i blocchi erano perfettamente levigati: in un' Era in cui il metallo più duro era il rame, come sarebbe potuto accadere ciò?

Ora proviamo a spostare la nostra concentrazione sulla stanza del Re situata nella Grande Piramide: questa stanza è un parallelepipedo perfetto con un rapporto di 2:1 contenente soltanto un sarcofago. Nessuna scritta, nessun affresco, nè geroglifici, nessuna salma del faraone nè corredo funerario. La presenza della mummia e del corredo è basilare per datare e attribuire la sepoltura.In mancanza assoluta di dati è spontaneo porsi dubbi. Per di più, confrontando le tombe della V e VI dinastia di Sakkara, ci appare evidente un enorme contrasto: dal vuoto più desolante delle tre piramidi della IV Dinastia si passa ai testi, geroglifici ed affreschi delle piramidi (che oltretutto non hanno niente a che vedere con quelle della piana di Giza) della V e VI dinastia. Per non parlare della strana presenza di pozzi, di camere d'aria la cui funzione non è stata ancora accertata, di camere segrete ecc. Perché tombe così grandi per un cadavere? Perché Faraoni così megalomani non fecero neanche affrescare l'interno della loro sala? Senza considerare che…

. In nessuna piramide è mai stato trovato il corpo di un
faraone.

. I sacerdoti egiziani dissero espressamente all'antico storico greco Erodoto che Khufu non era stato seppellito nella sua piramide.

. Quando la piramide di Sekhemkhet a Saqqara, pochi chilometri a sud di Giza, fu aperta per la prima volta, nel 1954, non solo furono scoperti numerosi vasi e (cosa inusuale) alcuni gioielli nelle camere di deposito inferiori, ma la camera sepolcrale, che non si può non riconoscere incompiuta, fu trovata intatta, completa di un sarcofago in alabastro ancora chiuso e inviolato, con i resti di una toccante ghirlanda di fiori. Tra la crescente emozione il sarcofago fu debitamente aperto e al suo interno non fu trovato assolutamente nulla.

. Molte delle camere tombali delle piramidi minori sono troppo piccole perchè sia possibile che antica mente abbiano ospitato una salma.

. Il numero delle piramidi supera quello dei faraoni. Si sa che proprio il padre di Khufu, Sneferu (o Snofru), ne costruì due a Oashur e probabilmente una terza a Meidum. È ragionevole pensare che non possa essere stato sepolto in tutte e tre. O era forse di indole mutevole come si presume sia stato il progettista della Grande Piramide? In tal caso bisogna quantomeno riconoscere che i suoi cambiamenti di opinione erano piuttosto costosi.

La regina Tetisheri della XVIII dinastia non solo ha due tombe (un altro carattere volubile?), ma anche una piramide.

Per tutti questi motivi, l’ingegnere Robert Bauval, John Antony West e Graham Hancock hanno formulato una nuovo teoria rivoluzionaria, ipotizzando che le piramidi, e in particolare le tre Piramidi di Giza, non fossero Tombe. Essi, infatti, hanno scoperto una correlazione assai importante di molte piramidi Egizie con le Stelle del Sistema Solare: la planimetria delle Piramidi e degli altri monumenti sacri fu progettata per avere una esatta corrispondenza con la mappa Stellare della nostra Galassia. Le tre Piramidi di Giza sono esattamente collocate nello stesso modo in cui sono collocate le tre Stelle della Cintura di Orione facente parte dell'Orsa Minore nella volta Celeste. Le dimensioni differenti hanno correlazione con la magnitudine (cioè la luce di una stella misurata su uno spettrometro di massa). Al Nitak è la più splendente e corrisponde quindi alla Grande Piramide di Cheope. Tutto ciò denota approfondite quanto incredibili conoscenze in materia di geografia astronomica da parte degli antichi Egizi. Bauval pensa che ogni monumento e ogni piramide abbia un corrispettivo corpo celeste. Ad esempio, ha dimostrato che le Piramidi di Danshur corrispondono esattamente alle Iadi (nella Costellazione del Toro) e che la Sfinge è orientata verso Marte (un tempo era dipinta di rosso). Anche il fiume Nilo ha un corrispettivo celeste : la Via Lattea. Sicuramente una tale pianificazione non serviva solo a scopi rituali. La saggezza di chi progettò tutto lo Stato Egizio aveva lo scopo di lasciare un messaggio universale, comprensibile anche a distanza di migliaia di anni, da una civiltà che avesse raggiunto un adeguato grado di scienza e spiritualità.

A proposito di spiritualità, una piccola curiosità:

Ritroviamo l'Assioma del Mondo anche nella preghiera più importante della Religione Cristiana, il "Padre Nostro", esattamente nel passo "Come in Cielo così in Terra". Anche la parola Amen detta a fine preghiera, che molti pensano sia latina, in realtà è egizia e veniva usata come vocativo nelle preghiere al dio Ra (il dio del Sole) noto anche come Amon o Amen Ra, che era il corrispettivo dello Zeus- Ammone dei Greci.

Facilitati sicuramente da un'atmosfera più limpida di quella odierna, gli "astronomi" di quel periodo si dedicarono con molta attenzione e rigorosa dottrina, allo studio delle Costellazioni. Ciò avvenne con una precisione divina, se pensiamo che in quei tempi remoti, quando l' uomo si trovava nell' Età del Rame, non esistevano strumenti di misurazione astronomica. L' intero edificio è coperto di rilievi che raffigurano una serie di figure astronomiche guidate dai dodici segni dello Zodiaco. Con maggior precisione però, i riferimenti ad un culto delle Stelle e ad un interesse in particolar modo per i cieli, li troviamo con grande stupore nella piana di Giza. Sappiamo con gran precisione che la Grande Piramide è collocata perfettamente ad un terzo della distanza tra l' Equatore ed il Polo nord. Inoltre, le tre piramidi sono allineate perfettamente con i punti cardinali, e possiamo riscontrare ciò con maggior precisione nella Grande Piramide, poiché il suo asse meridiano è scostato rispetto al vero Nord-Sud di soli 3/60 di grado. Non si sta parlando delle direzioni della bussola, che si orientano in base al Polo Nord magnetico, ma dei poli geografici del pianeta: Nord e Sud; ciò appare a dir poco sconcertante.

In sintesi, Bouval crede che le piramidi non possano state edificate da una popolazione così primitiva come lo erano gli egizi ma che siano state costruite molto, ma molto prima di quanto la storia nelle ricostruzioni tradizionali ci riferisce. Autori di tali opere potrebbero essere gli abitanti di Atlantide, o comunque di una civiltà che, già 12.000 anni or sono era molto evoluta. Queste convinzioni sono rafforzate da antichi scritti e inscrizioni che recitano così:

. I Maya e gli Aztechi, che nei loro calcoli contemplavano date risalenti fino a 300 milioni di anni addietro, sostenevano che prima dell'età presente, di cui fissavano l'inizio a13114 a.C., il mondo aveva conosciuto altre quattro ere.

“Superstizione di popoli primitivi” dicono gli storici.

. Gli antichi scritti indù noti come Purana affermano che attualmente l'umanità si trova alle battute iniziali dell'ultima di quattro ere, la prima delle quali ebbe inizio circa quattro milioni di anni fa.

“Pure speculazioni religiose” dicono gli storici.

. Il sacerdote egiziano Maneto, archivista di Tolomeo Sotè e di Tolomeo Filadelfo (323-247 a.C.) affermò che la civiltà egiziana esisteva già 36.525 anni prima della fine della xxx dinastia (332 a.C.) e nella sua Storia dell'Egitto lasciò veri e propri documenti atti a provarlo. L'opera
scomparve intorno al IX secolo d.C., ma in compendio (compresa qualche citazione diretta) è giunta fino a noi, in particolare negli scritti di Sesto Giulio Africano (II-III secolo), Eusebio di Cesarea (IV secolo) e Giorgio Sincello (IX secolo), anche se non tutti i dati da essi riportati coincidono.13,19 Il ben più antico Papiro di Torino (XIII secolo a.C.) presenta dati altrettanto sconvolgenti, mentre sembra che buona parte dei dati di Maneto sia contenuta nelle dimensioni stesse della Grande Piramide e dunque fissata per sempre nella pietra.

«fantasie numerologiche da sacerdote» dicono gli storici.

. Un' autorità come Platone riferisce che il venerabile saggio, legislatore e politico ateniese Solone (638-558 a.C. circa) era stato ragguagliato dai sacerdoti egiziani del suo tempo sulla distruzione di una grande civiltà chiamata Atlantide, annientata da terremoti e diluvi circa novemila anni prima, non che sulle altre innumerevoli catastrofi che prima di quella si erano abbattute sul genere
umano

«superstizione religiosa» dicono gli storici.

. Il celebre medium e chiaroveggente statunitense Edgar Cayce (1877-1945) sosteneva che in origine la Grande Piramide egiziana di Giza fosse stata costruita sotto l' egida dei coloni di Atlantide, tra il 10.490 e i110.390 a.C. (lettura 5748-6).

«fandonie per ingenui» dicono gli storici, o più precisamente gli egittologi, che oggi ricoprono a un tempo il duplice ruolo di archeologi e di storici.

(Nessuno però ci spiega perché mai queste iscrizioni dovrebbero essere ritenute false. Con lo stesso criterio tutti gli scritti dell’antichità dovrebbero essere ritenuti falsi e fasulli).



Nella sterminata piana di Giza, però, c’è anche la misteriosa e imponente sfinge. Essa è lunga circa settantatre metri ed alta circa 20. Da secoli è oggetto di studio di storici, egittologi, archeologi; ma non solo: geologi ed astronomi sono altrettanto coinvolti nel decifrare il messaggio che vuole mandarci. Dev' esser veramente antica. Alta più di un edificio di sei piani e lunga come un quartiere di palazzi a schiera, ha i fianchi lisci e scavati dalle erosioni; il collo è puntellato con un collare di cemento al fine di mantenere eretta la testa. Le zampe, ricoperte da un moderno rivestimento di mattoni, appaiono rovinate. Anche il volto, non ben decifrabile, è rovinato e fissa da secoli l' Est, come stesse custodendo un segreto... come stesse aspettando un qualcosa. A questo proposito, alla fine degli anni settanta, John Antony West, era impegnato con lo studio di misteriosi ed oscuri scritti del matematico francese R.A. Schwaller de Lubicz. Nel suo testo Sacred Science vi erano commenti inerenti alle inondazioni che colpirono la terra Egizia più di 12.000 anni or sono:

"Una grande civiltà deve aver preceduto i vasti movimenti di acque che sommersero l' Egitto, il che ci fa credere che la Sfinge esistesse già, scolpita nella roccia della scogliera occidentale di Giza: quella Sfinge, il cui corpo leonino, eccettuata la testa, mostra segni inequivocabili di erosione provocata dall'acqua"

Il problema sta nel fatto che la Sfinge appare corrosa fino al collo, e questo implica un'inondazione di minimo 20 metri, sull' intera Valle del Nilo. E' difficile credere a ciò perchè se la teoria fosse corretta, i blocchi interni del nucleo di pietra calcarea del cosiddetto Tempio Mortuario, sarebbero corrosi a loro volta, e ciò significa che l' acqua avrebbe corroso anche la base delle piramidi per almeno 25-30 metri.

Dal momento che ciò non è riscontrabile, cos'è che ha corroso la sfinge?

Nel 1989 John West incontrò un geologo molto stimato dell' Università di Boston: Robert Schoch.

Schoch, esperto paleontologo e stratigrafo stentò inizialmente nel credere che la Sfinge fosse più antica di 4.500 anni. Tuttavia, cambiò idea nel 1990 quando visitò Giza.Benché gli fosse stato vietato di entrare nel recinto, Schoch osservò con gran minuziosità e rigorosa professionalità la Sfinge da pochi metri più in là. Il suo responso fu incredibile: la Sfinge era sì, erosa dall' acqua, ma non proveniente da inondazioni, bensì da copiose "precipitazioni atmosferiche". Schoch notò che le erosioni sul corpo e sui fianchi erano formate da canali verticali inconfondibili, come quelli che provoca l' acqua piovana nel corso degli anni. Zahi Hawass, direttore degli scavi di Giza, respinse senza pensarci due volte la teoria dell'erosione da acqua piovana: "E' stato il vento a corroderla per anni". Fatto sta che l'accesso alla Sfinge era privilegio soltanto di pochi egittologi dal 1978 in poi.

Perché fu vietato a Schoch di visitare la Sfinge da vicino?

Perché soltanto pochi egittologi “eletti” hanno il permesso d'accesso?

Con l'aiuto del rettore della Boston University, Schoch ebbe, dopo numerosi tentativi andati a vuoto, ed insistenti proposte, l' autorizzazione per eseguire un vero e proprio studio geologico sull'erosioni della Sfinge. Tornato a Boston, Schoch, dopo qualche mese di esami in laboratorio, ebbe i risultati definitivi dei suoi studi. Il suo responso, con l'appoggio totale dei paleoclimatologi, si basa sul fatto che piogge insistenti come quelle che avevano eroso la Sfinge, cessarono di cadere in Egitto migliaia di anni prima del 2.500 a.C. Le prove geologiche fornivano un'ipotesi, pur molto cauta, che faceva risalire la Sfinge ad un periodo compreso tra il 7000 e 5000 a. C.

Questa ipotesi fu liquidata come ridicola dagli egittologi più fedeli alla tradizionale storia degli studi; essi obiettavano che in quel periodo l' Egitto era popolato da primitivi del Neolitico, abili cacciatori, ma le cui capacità si limitavano esclusivamente all'affilatura di pezzi di pietra e ciocchetti di legno”. John West, entusiasta dei risultati da laboratorio di Schoch, non si fece intimorire dagli egittologi, e si spinse oltre, convinto che la Sfinge doveva esser stata concepita nell'ultimo periodo dell'Era della Glaciazione, in un tempo in cui arcani e misteriosi paesaggi dimoravano sulla crosta terrestre: il 15000 a.C. Che cosa abbia spinto una popolazione così lontana nei tempi, a costruire quegli enormi "santuari" nessuno sa dirlo con certezza. S'accavallano teorie di ogni tipo, dagli Egizi ai Navigatori di Atlantide, agli Extraterrestri.



Tirando le somme di tutte queste tesi, posso affermare che da studente, ma anche da persona che sa usare la semplice logica, non posso che dar ragione a Robert Bauval nelle proprie argomentazioni; credo anch’io che le piramidi non fossero semplici tombe, ma non per questo mi convincono le sue conclusioni. Certamente le teorie che lui propone sono innovative e affascinati rispetto a quelle semplici e troppo ovvie proposte dai libri di scuola e sono state utili quanto meno a scuotere fin dalle fondamenta le teorie accreditate e consolidate dalla tradizione degli studi, ma non per questo comprovate scientificamente come assolutamente fondate e verosimili. Una cosa è certa….potremmo fare ipotesi su ipotesi, scoprire nuove e affascinanti teorie, ma in fin dei conti la verità assoluta è destinata a rimanere in quei secolari massi di pietra.

Vi lascio con una poesia che forse vi può aiutare a comprendere meglio ciò che voglio dirvi:


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fonte: www.acam.it/giza2.htm
 
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view post Posted on 12/12/2010, 12:54

Super Sayan

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Il grande fascino dell'Egitto sta proprio in questi misteri irrisolti.
Troppe sono le cose che non quadrano nella visione della storia attuale,troppe le situazioni irrisolte e che non quadrano con le versione ufficiale,troppe le domande irrisolte.
Ritengo che bisognera riscrivere la Storia che conosciamo.

orso in piedi

P.s Indy propongo di cambiare il titolo del treid con "la storia va riscritta".Cosi mettiamo tutti i misteri irrisolti nel mondo in un solo 3d. per dare organicita al concetto.Cosa ne dici?
 
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view post Posted on 7/2/2011, 21:28

Super Sayan

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I misteri della Grande Piramide.

Recenti scavi e ritrovamenti sembrano dimostrare che all'interno della Grande Piramide di Cheope si trovino delle stanze segrete, custodi dell'esistenza di un'antichissima, perduta civiltà. Ma le autorità del Cairo mettono a tacere ogni cosa.

Nel marzo del 1993 un robot meccanizzato di fabbricazione tedesca, l'Upuaut II ('colui che apre la via', in egiziano antico) scopriva, al termine di un lungo cunicolo sotterraneo all'interno della piramide

di Cheope in Egitto, una piccola porta di marmo o calcare, con fissate sopra due maniglie di rame. In quel momento la spedizione archeologica tedesca guidata dall'ingegnere di robotica Rudolf Gantenbrink di Monaco esultò. Era stata scoperta una stanza segreta all'interno della Grande Piramide. Chissà quali misteri erano celati dietro quella porta. Si trattava di una scoperta eccezionale!

Ma ecco che, improvvisamente, le autorità egiziane revocavano agli occidentali il permesso di proseguire gli scavi, espellendoli dal Paese. "Le piramidi sono patrimonio dell'Egitto e non dell'Occidente", pare abbia dichiarato il Direttore Generale degli scavi archeologici di Giza, il dottor Zahi Hawass del Cairo, che da allora ha negato a tutti gli occidentali il permesso di scavare o di effettuare rilevamenti nelle piramidi.

"Non c'è nulla dietro la porta trovata dal robot di Gantenbrink", ha detto Hawass alla stampa. Pure, durante un viaggio in America alla ricerca di fondi, Zahi Hawass si lasciò scappare in via confidenziale: "Il ritrovamento di quella porta è la più importante scoperta della storia dell'Egitto. Abbiamo trovato dei manufatti che costringeranno l'Occidente a riscrivere la storia passata..."

Da allora più nulla si è saputo della misteriosa 'camera segreta' all'interno della Grande Piramide, che la tradizione vuole tomba del faraone Cheope (2625 a.C.). Ma si sa per certo che da quel momento l'Egitto ha vietato l'accesso a tutte le spedizioni occidentali, proibendo addirittura di filmare o fotografare nei pressi del sito, a Giza.

Ma quale sarebbe il grande segreto custodito all'interno della Grande Piramide? Forse il ritrovamento di manufatti anteriori all'origine ufficiale dell'uomo, risalenti all'epoca del mitico continente di Atlantide. Una scoperta del genere retrodaterebbe la storia dell'umanità così come noi la conosciamo, e ovviamente priverebbe l'orgoglioso Egitto del primato di 'culla della civiltà'.

TRE SCIENZIATI POCO ORTODOSSI

Di quest'idea è un team di archeologi dilettanti inglesi, particolarmente colpito dai divieti di Zahi Hawass, e scacciati dall'Egitto come indesiderabili. Costoro sono gli studiosi Robert Bauval, John West e Graham Hancock, moderni eredi di Indiana Jones, archeologi eretici e non ortodossi convinti che la culla dell'umanità non fosse affatto il Medioriente, ma l'Atlantide. Bauvall e soci sono sponsorizzati da un'associazione New Age americana legata al culto del celebre veggente Edgar Cayce (1877-1945), un profeta guaritore del Kentucky che si diceva in grado, in trance, di viaggiare a ritroso nel tempo, per scrutare la storia passata dell'umanità.

Cayce aveva profetizzato, per il 1998, la scoperta di una camera segreta all'interno della piramide di Cheope, contenente una stanza segreta dei costruttori di Atlantide. E chi si dice assolutamente convinto di quest'idea è proprio Bauval, autore del volume 'Il mistero di Orione' (Mondadori, 1997), in cui si afferma, in maniera molto seria e scientifica, che il sito di Giza sia stato edificato nel 10.500 a.C. dagli atlantidei, orientando astronomicamente le tre piramidi in direzione della costellazione di Orione. Sempre secondo Bauvall, al di sotto della Sfinge si troverebbe un'antichissima Sala delle Documentazioni di Atlantide, contenente tutta la saggezza perduta dell'immaginario continente; altrettanto curioso è l'archeologo Graham Hancock, che dopo aver visto il film di Indiana Jones è corso alla ricerca dell'arca dell'alleanza di Mosè, la cassa contenente le Tavole della Legge del popolo ebraico, scoprendola in un monastero ad Axum in Etiopia; Hancock è convinto che Il Santo Graal, il calice dell'Ultima Cena in cui bevve Cristo e alla cui ricerca si misero, nel Medioevo, i cavalieri di re Artù, altro non fosse che l'arca di Mosè. Non meno bizzarro è John West che, nel 1993, si è recato con una spedizione in Egitto ed ha analizzato la Sfinge. Risultato: essa presenta segni di un'erosione fluviale vecchia di almeno 10.000 anni. Quindi, non può essere stata edificata 4500 anni fa dagli egiziani, ma da una civiltà assai più antica. Gli atlantidei.

Queste scoperte, che se confermate toglierebbero all'Egitto qualunque paternità sul sito di Giza, non sono piaciute a Zahi Hawass, che ha prontamente espulso i tre Indiana Jones britannici.

LA PIRAMIDE SECONDO PINCHERLE

In realtà idee del genere non sono una novità, in quanto il primo a formularle in maniera seria e documentata fu un italiano (ma si sa, all'estero i nostri studi vengono costantemente ignorati).

Il bolognese Mario Pincherle, ingegnere con il pallino dell'archeologia, già negli anni Settanta si era detto convinto che la Grande Piramide fosse in stretta relazione con la civiltà l'atlantidea e che nascondesse un grande potere, quello dello zed. Lo zed era un'antichissima torre di granito, costruita da una civiltà perduta e sacra al dio egizio Osiride, capace di captare ed amplificare le energie benefiche dell'universo, ritrasmettendole su tutto il globo. "Un tempo", sostiene Pincherle, "lo zed si trovava sulla cima della piramide a gradoni di Zoser; in seguito al progressivo imbarbarimento dell'umanità, dovuto al diluvio universale ovvero alla fine di Atlantide, esso è stato nascosto ed occultato all'interno della piramide di Cheope, murato in un'intercapedine nascosta. Ciò si ricava dal fatto che la Grande Piramide è costruita con massi piccoli, alla base, e pietre più grandi, in cima, e infine edificata due volte, come a nascondere qualche cosa. La parte interna, come ho potuto notare durante una mia spedizione archeologica, è in ricco granito levigato, in onore del prezioso reperto che custodisce. All'esterno, invece, quasi a scoraggiare ladri e predatori di tombe, essa è molto misera, è in scadente pietra calcarea di fattura poco pregevole. Sappiamo che la Grande Piramide non fu mai una tomba, difatti il corpo del faraone Cheope non vi venne mai né sepolto, né trovato. Dunque, doveva servire a qualcos'altro. Probabilmente a coprire e nascondere lo zed, che un tempo si trovava in cima ad un'altra grande piramide, quella a gradoni di Zoser, molto più antica di quella di Giza. La torre zed è più antica della Grande Piramide ed è antidiluviana, e quindi atlantidea".

PROVE NASCOSTE

Questa convinzione Pincherle l'ha maturata scoprendo e decifrando un antichissimo testo etiopico, il 'Libro di Enoch', in cui si narra la storia di un patriarca ebraico antidiluviano che, giunto in Egitto, "vide un'alta e grande torre di granito duro". "Lo zed dunque esisteva", ribadisce Pincherle, "e ce lo conferma un testimone oculare. E quando ho esplorato la Grande Piramide ho scoperto, al suo interno, degli sfiatatoi nascosti, dei condotti di ventilazione che evidentemente conducono ad una camera segreta, la 'stanza di Osiride' da cui si accede allo zed".

Anche il giornalista scientifico inglese Colin Wilson condivide il fatto che la Grande Piramide non possa essere frutto della civiltà egizia, all'epoca tecnologicamente arretrata. "Come han potuto gli schiavi egizi", dichiara Wilson, "sollevare con semplici corde e bastoni blocchi di pietra di sei tonnellate? E come potevano portarli in cima alla Grande Piramide, lungo gradini che a volte non eran più grandi di 15 centimetri? Per spostare poi oltre due milioni e mezzo di mattoni in questo modo, ci sarebbero voluti almeno 150 anni. Possibile che il faraone Cheope avesse tutto questo tempo a disposizione? Negli anni Ottanta i giapponesi cercarono di costruire un modello in scala della Grande Piramide, per un'esposizione, ma anche con le più sofisticate apparecchiature dell'era moderna non vi riuscirono. E il progetto venne abbandonato..."

da : https://digilander.libero.it/grumkadodmes/i...de_piramide.htm

ALFREDO LISSONI

orso in piedi

Lo studio di pollini ritrovate nella grande piramide datano l'esatta epoca in cui sono state costruite:12.5oo anni fa!

PIRAMIDI e la SFINGE


Dopo 11 anni di ricerche il laboratorio del CISREI, con sede negli Stati Uniti, ha raggiunto un risultato che sicuramente farà parlare per i prossimi anni. E' vero che le Piramidi sono state costruite in 20 anni utilizzando 20.000 uomini e milioni di blocchi di pietra, ma non nel periodo che finora si pensava cioè 2.500 anni prima di Cristo ma almeno 8.000 anni prima !
I Faraoni Cheope, Chefren e Mikerino se ne sono soltanto impossessati in qualche maniera, costruendo qua e là edifici e seppellendo le loro barche funebri.
Mi spiace moltissimo per i colleghi che hanno scritto fiumi di parole e libri a non finire, ma purtroppo le analisi chimico/fisiche sui residui pollinici trovati sui blocchi più interni delle tre piramidi parlano chiaro 12.500 - 13.000 anni da oggi. E non solo, anche i campioni prelevati dalla Sfinge (collo), scultura raffigurante un Leone, trasformata da Chefren, hanno dato gli stessi risultati.
Tutte le altre Piramidi egiziane sono venute dopo, nel tentativo di riuscire a costruire monumenti altrettanto perfetti.
vedi: Piramidi e le Stelle + Piramidi Bosniache

La cosa curiosa è che per anni tutti (meno alcuni astronomi) si sono chiesti come fossero state costruite le Piramidi e la Sfinge dando per scontato il quando. Pensate che i prelievi dei campioni pollinici (per niente distruttivi e facilissimi da effettuare) sono stati fatti da un Ingegnere Chimico del nostro Centro in viaggio di nozze in Egitto nel 1990 !!!

Noi siamo d'accordo sui tempi della costruzione del complesso della piana di Giza ed in parte anche sui modi, ma non ci convinceva la collocazione temporale di questi monumenti ed è per questo che abbiamo concentrato le nostre ricerche su quello che doveva essere l'ambiente al momento dell'edificazione delle Tre Piramidi.
Era una savana con cicli piovosi regolari, molto verde e con una fauna simile a quella Keniota attuale.

Il popolo che vi abitava (discendente diretto degli Erectus Africani), grazie al grande fiume (il Nilo), prosperò e si evolse molto prima della grande civiltà Egizia, veneravano il Sole, le Stelle ed il Leone erano organizzati a livello sociale e conoscevano molte cose...i "paleoegizi", controllavano già le piene del Nilo, canalizzavano le acque per l'irrigazione dei campi, erano grandi osservatori del cielo e della natura che li circondava.
Avevano sofisticati strumenti di legno e di pietra e con questi hanno anche lavorato alle 3 grandi Piramidi.
Non conoscevano i metalli, ma sapevano sfruttare al massimo gli utensili che avevano a disposizione. Vivevano di agricoltura, caccia e pesca, ma raccoglievano anche (le donne sapevano scegliere benissimo) i frutti e le erbe che crescevano rigogliosi nella zona.
La fauna era composta dagli animali tipici della savana attuale, li studiavano a tal punto da conoscere perfettamente le loro abitudini alimentari e di vita sociale. Molti di questi, grazie a loro, diventeranno dei nel pantheon Egizio.

Non conoscevano la scrittura, ma sapevano disegnare e scolpire perfettamente. Sono i "paleoegizi" che sicuramente hanno trasmesso ai loro discendenti un sacco di dati utili, per fare in modo che progredissero nella civiltà.
Seppellivano i loro morti ed avevano riti funebri. I loro dei erano le stelle, il sole ed il leone e sapevano benissimo di non essere soli sulla terra. Avevano scambi commerciali e culturali con gli altri grandi popoli presenti sulla terra già 10.000 anni prima di Cristo (homo sapiens sapiens).
Vivevano in villaggi organizzati e le loro abitazioni erano di legno, paglia e mattoni di fango. Avevano capi, ma le decisioni spettavano all'assemblea del popolo, che organizzavano i lavori socialmente utili e la difesa del territorio.
Erano cavatori e minatori molto esperti e con la pietra facevano cose fantastiche (che sono arrivate fino a noi).

Come promesso eccoci qua per la pubblicazione dei risultati delle analisi che hanno portato a questa importantissima scoperta.

Prima parte: la prova chimico /fisica che ha sancito la datazione di 12.500 anni da oggi alla costruzione delle tre piramidi di Giza: l'analisi del polline.
I microscopici granelli di polline prodotti dalle piante e dispersi da insetti e uccelli, vento ed altri agenti, sono caratterizzati da una grande varietà di forme e dimensioni. La maggior parte di essi può essere identificata attraverso il genere, e alcuni anche attraverso la specie (l'erba costituisce un'eccezione a sé, perché il suo polline è identico per tutta la famiglia delle erbe). Lo stesso sistema consente di identificare anche le spore di piante non da fiore. Alberi e piante di diverso tipo producono diverse quantità di polline, e non tutti i tipi si conservano bene.
Nella maggior parte dei casi comunque lo spettro pollinico, cioè la varietà dei tipi di polline che si depositano in un dato luogo, riflette l'insieme della vegetazione della zona.
Lo studio degli spettripollinici moderni ed il loro confronto con la moderna flora e vegetazione regionale costituiscono la base su cui studiare gli spettri pollinici dell'antichità. In genere si usa procedere a operazioni di estrazione di campioni nei pressi di antichi insediamenti fluviali e palustri, e i diversi tipi e quantitativi di polline presenti in ogni strato vengono accuratamente contati. In genere in ogni campione presenta dai 200 ai 500 granelli. I risultati dell'analisi pollinica vengono quindi riportati in un diagramma in cui sono evidenziate le diverse percentuali di polline nelle varie piante ( è questo il cosiddetto "profilo o diagramma pollinico").
Ecco che avendo analizzato i pollini depositatisi nei blocchi più interni delle tre piramidi, depositatisi durante il taglio dei medesimi, è venuta fuori, una vegetazione tipica della savana, con presenza di erbe alte Graminacee (Andropogon, Setaria, Panicum ecc.) adornate dai fiori di alcune bulbose Liliflore (gladolus, Scilla ecc.) da qualche Poligala e da alcune Labiate.

Abbiamo anche trovato presenza di pollini di arboreee o arbustacee (suffrutici arbusti ed alberi); questi ultimi costituivano anche piccoli boschi. Una presenza importante è stata quella del Baobab (Adansonia digitata), albero non molto elevato, ma dal grande tronco.
Grazie alla datazione al Carbonio 14 l'età esatta è risultata essere 12.500 + o - 300 anni da oggi ! il team del laboratorio del CISREI ha lavorato su elementi certi e soprattutto su rilievi effettuati in situ con sistemi all'avanguardia.
La datazione con il C14 sui pollini è stata effettuata in tre paesi diversi, senza far sapere da dove provenissero i campioni, e tutti e tre i laboratori hanno dato il medesimo risultato 12.500 anni da oggi.
Sembrerà strano che una notizia come questa sia venuta fuori solo ora, ma volevamo essere pienamente sicuri del nostro lavoro ed ora siamo disponibili a qualsiasi tipo di confronto con gli studi finora effettuati da altri scienziati.

Sarà dura accettare una simile verità perché questo vorrebbe dire cambiare la storia e ci saranno dure battaglie con tutti i "business" che girano intorno a queste tre costruzioni. Il bello del nostro Centro Studi è che è pienamente autonomo e non è finanziato da nessuna entità politica e soprattutto non ha nessun interesse di fama o di gloria.

I nostri studi saranno a disposizione di tutti dal Gennaio 2002.

Per quanto riguarda la conclusione dell'articolo sui "paleoegizi", volevamo ricordare ai lettori alcune cose interessanti. Gioser trovò le tre piramidi, le liberò dalla sabbia e tentò, con il suo famosissimo architetto Imhotep di costruirne almeno una uguale, fu bravo ma non riuscì ad arrivare alla costruzione sperata.
Non parliamo dei Faraoni venuti dopo, i loro disperati tentativi si vedono ancora oggi nel deserto.
Grande idea quella dei "magnifici tre" Cheope, Chefren e Micerino, loro fecero prima se ne impossessarono, ma per rispetto ai loro gloriosi antenati, pensarono bene di non scrivere i nomi e tanto meno di dipingere o scolpire le costruzioni, le utilizzarono come "false tombe" e tramandarono così la loro ingloriosa carriera di dominatori dell'Egitto facendola sembrare quello che non era stata. Anche il Leone che dominava la piana di Giza, venne fatto modificare dal Faraone Chefren con la sua immagine per immortalare, falsamente, un altro momento storico.
E potremo continuare così all'infinito, ma non vogliamo infierire più di tanto, lasciamo così in sospeso un argomento che ha fatto scrivere migliaia di libri e parlare milioni di persone, noi abbiamo solo datato con metodi prettamente scientifici, tre monumenti misteriosi, costruiti da un grande popolo 12.500 anni fa !

Tutto ciò è semplicemente affascinante, ma, da profano quale sono, resto ancora prudenzialmente in attesa di conferme più ufficiali. Penso, del resto, che tutti coloro che hanno letto queste righe siano inevitabilmente trascinati dall'onda suggestiva degli incredibili nuovi scenari (ma, in realtà postulati da sempre dal cosiddetto "sapere non ufficiale") che si aprirebbero sul nostro passato, presente e futuro di uomini appartenenti ad una delle *tante* civiltà succedutesi sulla Terra. E, probabilmente, delle tante civiltà presenti nell' Universo. Insomma: una bella lezioncina d'umiltà!...

tratto da www.mednat.org/misteri/piramidi_sfinge.htm

orso in piedi
 
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5 replies since 28/11/2010, 13:11   246 views
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